Un critico per amico

Ciao a tutti! Manco da tanto lo so, e non è che gli ultimi post fossero poi un granchè….ma si era alla fine dell’anno e durante le session d’esame non dò il meglio di me, lo ammetto! Cerchiamo di rimediare! Vorrei parlarvi di una figura professionale che spesso suscita rancore: il”critico gastronomico”. Personalmente ho impiegato un bel po’ di tempo a farmi una opinione su questo personaggio, cercando di andare più in là dell’immaginario comune! Il critico gastronomico è spesso infatti dipinto come una macchietta, a volte come una sorta di individuo satanico pronto a rovinare la vita del povero cuoco! Io non lo vedo proprio così! Questo grazie anche all’incontro avvenuto in ambito universitario di un critico molto simpatico: per noi il Prof. Grignaffini. A parte l’allegria che si portava dietro con un abbigliamento piuttosto colorato e brillante, mi ricordo un esempio che riportò sul quel che significava “giudicare un piatto”. Prese l’esempio di una crema catalana: perchè la ricetta funzioni l’equilibrio tra lo strato di crema e lo strato di zucchero caramellato sopra deve essere perfetto. Una crema catalana servita in un bicchiere altera questo equilibrio: affondando il cucchiaino prenderemmo più crema del dovuto rispetto al caramello. E’ vero che poi i gusti sono gusti in cucina…ma una visione esterna può aiutare i cuochi, che come tutti i professionisti amanti della loro arte, rischiano di perdersi loro stessi nella voglia di stupire e creare del nuovo. Perchè allora non farsi un critico per amico?

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